La storia

Un episodio divertentissimo capitò poco prima della Pasqua di fine anni ’50; papà  era nella Galleria a Napoli, con la speranza di qualche incontro positivo; infatti venne interpellato per una rappresentazione della morte e Passione di Gesù Cristo,  da tenersi il venerdì santo nella piazza di un paesino del casertano; papà, felice di aver risolto anche per quell’anno il problema della S. Pasqua (c’era la truppa da sfamare), seduta stante formò la compagnia, assegnando agli attori i vari ruoli.

Nel giorno stabilito, arrivati nel paesino, furono ricevuti dai notabili del paese con in testa il sindaco, il parroco, il farmacista eccetera; iniziato lo spettacolo, il tempo volse al peggio, cominciò a piovigginare, ma ciò non scosse il folto pubblico, arrivati al momento della crocifissione, appena  alzata la croce con sopra legato l’attore che impersonava il Cristo, venne giù un diluvio di una forza indescrivibil:, scapparono tutti, pubblico e attori lasciando il povero Cristo in croce; questi cominciò a urlare: faciteme scennere…faciteme scennere; ovviamente nessuno gli prestò attenzione, questi riprese con più vemenza “colorita” faciteme scennere all’anema ‘e chi v’’e m….; il parroco che non s’era ancora allontanato gridò: sacrilegio!
Cristo che bestemmia!  E l’attore “ma tu qua sacrilegio e chi t’’e stram….. voglio scennere ‘a ccà ‘ncoppa!  
Alla fine lo tirarono giù zuppo come un pulcino; papà era agitatissimo pensando al triste epilogo, ma fortunatamente venne ugualmente pagato e facemmo una Pasqua come Dio comanda! 
Io Edo ho avuto il piacere di essere Peppeniello nella MISERIA E NOBILTA’ con AGOSTINO SALVIETTI ed EDUARDO GUERRERA al Teatro del Popolo nella Villa Comunale; il problema era che la sera recitavo e al mattino dovevo andare a scuola ( su questo mia madre non transigeva) e così capitò che una sera, giunti al finale dello spettacolo, Salvietti fece i famosi tre tocchi di campanello per chiamarmi in scena, ma io mi ero tranquillamente addormentato nel camerino; Salvietti continuava a suonare fin che disse: Ha pigliato suonno ‘o guaglione; a questo punto fui quasi portato di peso in scena e ancora mezzo addormentato e sbadigliando smodatamente, dissi: “Comandate cavaliere eccellenza”, suscitando l’ilarità del pubblico presente.

Questo fu un periodo particolare della mia vita, ebbi modi di prendere parte al film SENZA VELI di Carmine Gallone, con Isa Barzizza, Dante Maggio ed altri.
A fine film, Gallone mi promise che ci saremmo rivisti. Infatti dopo alcuni mesi, venni convocato a Roma per interpretare Giacomo Puccini da bambino, nell’omonimo film con Gabriele Ferzetti; non fui fortunato in quanto, girati gli interni a Cinecittà con una stupenda ragazzina che nel film era colei che sarebbe diventata la moglie di Puccini, non potemmo girare gli esterni a Torre del Lago per il perdurare della nebbia sul posto, e così, da Puccini piccolo divenni Tonio figlio di Puccini, ma con un ruolo molto ridotto, ma mi rifeci interpretando il ruolo del fratellino di Silvana Pampanini in UN MARITO PER ANNA ZACCHEO.

Poi come fratelli attraversammo quella fascia di età dove non si è né ragazzo né adulto E, nello stesso momento il teatro della sceneggiata cominciava a non più attecchire; la famiglia continuava a crescere e così papà decise di trasferirsi con noi tutti a Torino. L’inizio fu traumatico, senza amici in una città cosi’ “fredda”; ma ci ambientammo subito rinunciando ad un po’ del nostro ed accettando un po’ del loro; e, nonostante gli studi fatti, trovammo lavoro come operai in fabbrica; poi con ostinazione partecipammo a dei concorsi pubblici, studiando leggi e regolamenti statali e comunali, ed essere infine assunti Gigi alle Poste ed Edo al Comune. La tranquillità di un posto più confacente ai nostri studi, riaprì il cassettino della memoria dove era riposto l’Amore per il Teatro. Ma… ma eravamo a Torino e non a Napoli. “Ci capiranno?” pensavamo.

Ci capirono e come, anche perché la battuta di Edo in napoletano veniva ripresa da Gigi ed italianizzata;  così piano piano facemmo conoscere ai savoiardi la Nostra Comicità fatta di battute, ammiccamenti e Gestualità; ed iniziammo molto cautamente ad esibirci in qualche associazione parrocchiale, il dopolavoro delle poste, quello del comune, le varie sale da ballo fin quando, una sera mentre ci esibivamo in un locale adiacente la sede RAI di Torino, ci scovò il mitico Signore di Mezza Età MARCELLO MARCHESI il quale ci volle subito nel programma radiofonico “FRATELLI D’ITALIA” e da lì, fu breve il passo che ci portò in televisione.

Trovandosi occasionalmente a Napoli, vengono invitati come ospiti al programma domenicale televisivo di Canale 21 “COSI’ QUASI PER CASO”; dopo 2 settimane, grazie al geniale intuito dell’ing. Pierangelo GREGORIO, anziché ospiti, diventano i conduttori del programma e, di conseguenza, ciò segna il loro definitivo e desiderato ritorno a Napoli. 
Scoperti da Pier Francesco Pingitore nel teatro cabaret “LA CHANSON” di Roma, passano al Teatro BAGAGLINO, dove sono cooprotagonisti per 2 stagioni al fianco di Oreste Lionello, Leo Gullotta, Anna Mazzamauro e Bombolo. 
Ormai affermati, fanno parte di numerosi programmi televisivi e radiofonici, nonché di spettacoli teatrali. 
Sono richiesti ovunque grazie alla loro comicità spontanea e mai volgare, intrisa di Genuina Napoletanità.
Dal 2012 il duo diventa trio in quanto si arricchisce di una nuova presenza, quella di ALESSANDRA MUROLO, cantante dotata di una voce stupenda, in special modo, nella interpretazione di classiche napoletane; inoltre Alessandra interagisce con Edo e Gigi nel corso di divertenti scenette.




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